.::Note storiche sinottiche::.

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1592

Nascita degli Agostiniani Scalzi in occasione del 100° Capitolo Generale dell'Ordine Agostiniano iniziato a Roma nel Convento di S. Agostino, il 7 maggio 1592. Tra i vari problemi animati in seno all'Assemblea Capitolare si propose, con il decreto "Et quoniam satis", di dare spazio a quanti, presi dal desiderio di una vita più penitente e di preghiera, e contro lo sbandamento della vita comunitaria e religiosa, volessero dare inizio ad una "Riforma", quasi un ritorno alla origini, capace di fare "rifiorire l'Ordine per santità di vita e opere". Tale decreto, emanato il 19 maggio 1592, avrebbe dovuto coinvolgere, nel suo cammino, tutto l'Ordine, a cominciare dallo stesso Convento di S. Agostino, sede del Capitolo Generale.


1792

Martiri durante la Rivoluzione Francese
I beati martiri della Compagnia di Gesù, di cui si fa memoria il 19 gennaio, furono uccisi per la professione della fede cattolica. Tra questi figurano Jacques-Jules Bonnaud e ventidue compagni che nella Rivoluzione Francese vennero martirizzati (tra il 2 e il 5 settembre 1792) perché rimasti fedeli alla professione della fede cattolica. Nel 1926 furono proclamati beati da Pio XI. Nella liturgia vengono ricordati il: 19 gennaio

Preghiera: Hai conformato, o Dio, questi nostri fratelli, che veneriamo come beati, alla morte di Cristo tuo Figlio; fa' che tutti i credenti divengano, per loro intercessione, perfetti nell'unità. 


1796
 
Le truppe rivoluzionarie francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, invadono l’ Italia imponendo un nuovo Ordine sociale apertamente anticristiano e scatenano un’ondata di vessazioni nei confronti della Chiesa Cattolica. Il Papa Pio VI, anziano e malato, viene arrestato e deportato in Francia, dove morirà di stenti; le chiese vengono profanate, gli arredi sacri saccheggiati, i monasteri soppressi, i beni ecclesiastici incamerati, il clero perseguitato. Nella Penisola, una volta soppressi i diversi Stati si formano delle repubbliche fantoccio, al servizio della repubblica francese. Le popolazioni cattoliche insorgono spontaneamente a difesa dell’Ordine cristiano. E’ la storia delle Insorgenze popolari antigiacobine e antinapoleoniche, che dal 1796 sino al 1815, a fasi alterne videro contadini ed artigiani, montanari e pescatori insorgere, armati di forconi, bastoni e vecchi archibugi, per salvaguardare i valori ed i corpi sociali cristiani, portando sulle giubbe gli scapolari della Santa Vergine e le coccarde coi colori delle loro terre in contrapposizione alle coccarde tricolori dei giacobini. Dalle colline del Monferrato alle isole della Dalmazia, dalle vallate bergamasche alle terre calabresi, ovunque gli Insorgenti si distinsero per la fedeltà alla Chiesa: la Massa Cristiana nel Piemonte sabaudo, i difensori di San Marco in tutta la Serenissima Repubblica, le Milizie di Andreas Hofer nel Trentino imperiale, i “Viva Maria” nella Toscana granducale, i popolani a Trastevere e nei Castelli Romani, l’Armata della Santa Fede nel

Regno borbonico. Nella Romagna pontificia l’audacia del popolo fedele al Papa-Re fu così eclatante da far esclamare agli ufficiali francesi: “Questa è una nuova Vandea!”. Decine di migliaia di Insorgenti versarono il loro sangue in nome di Gesù e di Maria, nel disperato intento di impedire la distruzione dell’edificio religioso e sociale della Cristianità. 


1806

Battaglia di Jena e collasso del "Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca" (Heiliges Römisches Reich deutscher Nation) con la formazione della Confederazione del Reno sotto il protettorato francese, si giunge allo scioglimento del Sacro Romano Impero: Francesco II d'Asburgo rinuncia alla corona imperiale e continua a regnare in qualità di imperatore d'Austria con il nome di Francesco I. I vespri calabresi: il 22 marzo 1806 si registra il primo episodio di rivolta a seguito di una violenza ad una donna, ed in Calabria monta un sentimento antifrancese, futuro primo mattone della disfatta di Napoleone. Da questo momento è insurrezione generale in Calabria con l’eroismo di una resistenza disorganizzata per preservare la Calabria dai Francesi. Il 3 luglio 1806 per decreto di Giuseppe Bonaparte, i gesuiti sono esiliati dagli Stati Napoletani 


1937 

Martiri Cristiani. In Spagna continua la persecuzione anticristiana senza l’uguale nella storia del cristianesimo occidentale ad opera delle milizie repubblicane. Il numero totale delle vittime ecclesiastiche assassinate in tutta la persecuzione sale a 6.832. Il clero diocesano ne conta 4.184, di cui 13 sono Vescovi; 2.365 il clero religioso e 283 le suore. Non si contano i laici assassinati per aver difeso la Chiesa o aver nascosti i preti, ma furono certamente diverse migliaia. Cadono fra gli altri il fratello delle Scuole Cristiane Manuel Barbal Cosán (1898-1937), fucilato a Tarragona il 18 gennaio 1937, l’ingegner Vicente Vilar David (1889-1937), laico coniugato, ucciso a Manises, presso Valenza, il 14 febbraio 1937. Il 19 marzo 1937, Papa Pio XI (1922-1939) pubblica l’enciclica Divini Redemptoris sul comunismo ateo proclamando che le atrocità commesse dai comunisti in Spagna sgorgano da un sistema che strappa dal cuore degli uomini l’idea stessa di Dio; nell’agosto del 1937, l’episcopato spagnolo pubblica una lettera pastorale collettiva — datata 1° luglio —, che denuncia i crimini commessi dal regime repubblicano. Il pontefice Pio XI pubblica il 14 marzo 1937 l’ Enciclica contro il nazismo, Mit brennender Sorge, che inizia con queste parole: «Con cocente preoccupazione e crescente sgomento osserviamo il doloroso cammino della Chiesa... Chi pone la razza o il popolo o lo stato al di sopra di tutto, anche dei valori religiosi, e li adora idolatricamente, deforma ed inverte l'ordine delle cose create e volute da Dio». 


1961 

Concilio Vaticano II. Nel Natale il S. Padre Giovanni XXIII indice il Concilio per mezzo di una bolla il Concilio Vaticano II: il più grande avvenimento che abbia caratterizzato la storia recente della Chiesa, per chiarire e formulare dogmaticamente verità di fede, atteggiamento e prospettive dottrinali nei confronti delle esigenze del nostro tempo. Giovanni XXIII esordì nella bolla con queste parole: "La Chiesa oggi assiste ad una crisi in atto della società. Mentre l'umanità è alla svolta di un'era nuova, compiti di una gravità ed ampiezza immensa attendono la Chiesa, come nelle epoche più tragiche della sua storia. Si tratta infatti di mettere a contatto con le energie vivificatrici e perenni dell'evangelo il mondo moderno, ma che porta anche le conseguenze di un ordine temporale che da taluni si è voluto riorganizzare prescindendo da Dio

Pagina creata il 05/08/2009

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