Carissimi Consorelle e Confratelli, Cari Parrocchiani, Cari Amici
M.Rev. Don Paolo Cioni Correttore e Parroco
Dopo i Confratelli di Venerabile Memoria Romano, Nello, Gino, Bruno, Giuseppina, Paolo, Dino, Mario piangiamo ora Licia.
Licia nata a Trieste e sempre legatissima alla sua città, ha passato gran parte della sua vita a Roma dove ha anche conosciuto Susanna, ne è divenuta amica, e, aspetto molto significativo, è stata la portatrice delle fedi nunziali al nostro matrimonio e si è legata molto a tutta la nostra famiglia tanto da trasferirsi a Calenzano quando si è ritirata dalla attività lavorativa. Si è diplomata a Roma all’ ISEF, poi ha svolto attività agonistica come atleta della selezione nazionale di atletica leggera e di questo è sempre stata molto orgogliosa ed in particolare di appartenere al CONI. Poi docente di Educazione fisica, quindi impiegata amministrativa nel settore farmaceutico ed automobilistico. Qui a Calenzano ha conosciuto la nostra Confraternita ed è stata ferma nella volontà di aderirvi ed ha sempre frequentato la nostra Parrocchia. Debbo ringraziarvi tutti a suo nome per la fraternità e lo spirito di accoglienza che le avete riservato perché si è molto affezionata a voi tutti. Licia è stata sempre attenta alle nostre iniziative, e ne è stata protagonista partecipando ai Ritiri, processioni, pellegrinaggi con la sua veste sempre curata ed in ordine che ora la accompagna al Padre. Forse non è molto pertinente ma la sua figura mi ricorda quelle evangeliche di Marta e Maria. Il senso di questo paragone è quello di queste due fasi della sua vita quella a Roma, come Marta, sempre impegnata nella quale non ha avuto la possibilità o non ha saputo come incontrare Gesù, vita anche difficile con molte delusioni, tradimenti, inganni ed anche malattie, e quella di Sommaia, qui come Maria, caratterizzata dall’ incontro con il Signore grazie anche alla vostra vicinanza. Come raccontano gli Atti degli Apostoli “Essi erano perseveranti nel seguire l’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.(42)” Ricordo tanti momenti belli e commoventi che hanno caratterizzato questa sua nuova vita. Poi nuovamente la malattia , la Grande prova della lunga e dolorosissima malattia nella quale con la vostra presenza avete contribuito a non farla sentire sola, il conforto dei Sacramenti amministrati dal Padre Cappellano e quindi il transito a raggiungere il Padre. Nella Lettera Enciclica
Ecclesia de Eucharistia il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II il Grande insegna: “Colui che si nutre di Cristo nell'Eucaristia non deve attendere l'aldilà per ricevere la vita eterna: la possiede già sulla terra, come primizia della pienezza futura, che riguarderà l'uomo nella sua totalità. Nell'Eucaristia riceviamo infatti anche la garanzia della risurrezione corporea alla fine del mondo: « Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno » (Gv 6,54). Carissimi Consorelle e Confratelli e tutti Preghiamo
Requiem Aeternam Dona Ea Domine et Lux Perpetua Luceat Ea Reqiuescat in pacem Amen
Data: 25/08/2021
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